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Recensione “Chi ha rubato Annie Thorne?” di C. J. Tudor

C. J. Tudor, da quando ho letto “L’uomo di gesso” è per me sinonimo di garanzia in quanto a thriller. Avere tra le mani il suo secondo romanzo mi ha entusiasmata e resa impaziente. “Chi ha rubato Annie Thorne?“, disponibile in tutte le librerie da marzo 2019, promette bene e non delude le aspettative anche se, l’autrice questa volta ha scelto di cimentarsi in una storia horror e non al thriller a cui ci aveva abituati.

[amazon_link asins=’8817108847′ template=’ProductAd’ store=’caffeletterario-21′ marketplace=’IT’ link_id=’746d0125-8e45-4b46-9029-a534ab648c9f’] Trama “Chi ha rubato Annie Thorne?” di C. J. Tudor

Arnhill, piccolo villaggio di miniera inglese. Nel 1992 una banda di quindicenni trova l’ingresso ai cunicoli. Scendono in cinque: Hurst, la mente; Fletch, il braccio; Chris, la bussola; Marie, l’affascinante fidanzatina di Hurst; e Joe Thorne. Si imbattono in un ossario di bambini, sepolti laggiù da chissà quanto tempo. Ma non sono soli. Annie, la sorellina di otto anni di Joe, li ha seguiti fin lì. E quando un’altra presenza si manifesta, vomitando milioni di scarafaggi dai teschi, dalle ossa e dai crepacci del terreno, tutto precipita. Nella confusione della fuga, qualcuno sferra un colpo mortale alla testa di Annie. Nonostante gli altri lo abbiano abbandonato chiudendosi la botola alle spalle, Joe riesce a tornare a casa. Due giorni dopo, torna anche Annie. Nessuno sa dove sia stata. Oggi, venticinque anni dopo quel giorno e infrangendo la promessa che aveva fatto a se stesso, Joe ha deciso di rimettere piede a Arnhill. A convincerlo a intraprendere il viaggio è stata un’email anonima: So cos’è successo a tua sorella, gli hanno scritto. Sta succedendo di nuovo. Fresca del successo internazionale avuto con L’uomo di gesso, C. J. Tudor torna con un nuovo thriller in cui l’infanzia è lo sfondo ideale per mettere in scena una storia di paure mai risolte e di incubi ancestrali. Una storia in cui le fantasie più nere si materializzano sul terreno della realtà.

Recensione “Chi ha rubato Annie Thorne?” di C. J. Tudor

Ho avuto il piacere, con questo romanzo, di sperimentare la lettura condivisa con Veronica (ragazza che come me si nutre di thriller e storie macabre e ne parla nel suo BLOG). Ed è stata un’esperienza davvero spassosa poter andare avanti insieme nella lettura e provare a sciogliere i nodi creati dalla Tudor. Autrice che anche questa volta è riuscita a creare una storia coinvolgente e molto molto scorrevole. “Chi ha rubato Annie Thorne?” vi terrà infatti avvinghiati alle pagine e vi creerà dipendenza. A me e Veronica è successo questo.

Già dalle primissime pagine C. J. Tudor ci presenta il suo protagonista Joe Thorne: uomo poco raccomandabile, con la dipendenza dal gioco d’azzardo, con un infanzia da brivido e un’ironia cinica che personalmente ho amato. È attraverso la sua storia che ci addentriamo nel passato e nelle leggende di Arnhill, un villaggio inglese costruito nei pressi di una miniera che sembra custodire grandi segreti. Segreti che a volte è meglio non scoprire, verità che è meglio lasciar appassire sotto i vecchi e polverosi cunicoli. Ma, vallo a dire ad un gruppo di quindicenni annoiati del 1992.

Quando una combriccola di bulli scovano qualcosa di proibito, pericoloso o anche solo leggermente insolito, tenerli lontani da quel posto è pressoché impossibile. E non importa se di mezzo c’è la scomparsa di una bambina, non importa quanto macabro sia lo scenario di teschi di bambini e scarafaggi, non importa nulla quando l’adrenalina scorre nelle vene. Joe lo sa bene perché nel 1992 lui faceva parte di quella combriccola di bulli e la bambina scomparsa e riapparsa due giorni dopo era sua sorella.

Noi ripercorriamo la storia insieme al protagonista che 25 anni dopo decide di ritornare in quel paesino per fare chiarezza. Ma come dicevo prima: a volte è meglio che alcuni segreti rimangano tali.

Con una narrazione incalzante e cruda C. J. Tudor ci fa immergere in una storia horror a tutti gli effetti. E lo fa con il suo solito stile impeccabile che io avevo già amato nel suo precedente romanzo “L’uomo di gesso”.

Personalmente da patita di thriller speravo di trovare meno paranormale e più indagini o introspezioni psicologiche ma ciò nonostante “Chi ha rubato Annie Thorne?” mi ha piacevolmente tenuto compagnia.

Ne consiglio la lettura a tutti gli amanti del genere e consiglio la lettura con luci ben accese ai più fifoni.

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Se vi va di leggere la mia recensione del precedente libro di C.J. Tudor potete trovarla qui: RECENSIONE L’UOMO DI GESSO

 

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