Recensione Non era vero di Clare Mackintosh

Recensione: “Non era vero” di Clare Mackintosh [Review Party]

Era da un bel po’ di tempo che non mi avventuravo in un thriller. Nonostante sia il mio genere preferito, nell’ultimo periodo l’ho un po’ messo da parte per dare spazio a titoli fuori dalla mia comfort zone. Quando però mi è stato proposto di leggere in anteprima il nuovo romanzo di Clare Mackintosh, non ho saputo resistere. L’autrice aveva già stuzzicato la mia curiosità l’anno scorso con il grande successo riscosso grazie al libro “So tutto di te”. Ma è solo con “Non era vero“, thriller disponibile in tutte le librerie da oggi, che riesco finalmente a conoscere la penna dell’autrice.

 Trama “Non era vero” di Clare Mackintosh

Puoi vivere una bugia. Oppure cercare la verità a ogni costo. “Suicidio. Ne sei proprio sicura?” È un biglietto con queste parole a sconvolgere ancora una volta l’esistenza di Anna, reduce dalla doppia morte, a pochi mesi di distanza, prima del padre e poi della madre. Ma se la polizia non ha mai avuto dubbi nel classificare come suicidio quel duplice volo sulle rocce a picco e le acque agitate di Beachy Head, Anna non sa darsi pace. Il solo a darle ascolto è Murray Mackenzie, agente in pensione che alla cura della moglie malata alterna il servizio come volontario presso la Centrale. All’insaputa dei colleghi, Mackenzie si mette a caccia di indizi in grado di dare sostanza ai dubbi di Anna. Perché non esistono storie senza ambiguità e doppi fondi, né famiglie senza segreti. Maestra riconosciuta del twist che non ti aspetti, Clare Mackintosh torna con un nuovo, appassionante romanzo dove nulla, ma proprio nulla, è come sembra. A dimostrare perché, con oltre due milioni di copie vendute, è oggi tradotta in tutto il mondo e acclamata da colleghe come Paula Hawkins, Fiona Barton, Jojo Moyes e Shari Lapena.

 

Clare Mackintosh è una delle penne thriller più acclamate nel panorama letterario moderno, in vetta a tutte le classifiche, stimata ed elogiata da colleghi e lettori. Potrete quindi capire quanto fossero alte le mie aspettative quando mi sono ritrovata per le mani il suo ultimo libro “Non era vero”. Un libro che già dalla sinossi era riuscito a stuzzicare la mia curiosità.

Nessun inizio lento per presentare i personaggi, nessuna perdita di tempo. Con Clare Mackintosh si entra direttamente nel vivo della storia di Anna, la giovane protagonista alle prese con la sua nuova vita da neo-mamma e con i momenti malinconici/depressivi per la recente perdita di entrambi i genitori. Suicidio. Una delle cause di perdita più struggenti e dolorose per i cari costretti a fare i conti con le conseguenze. Paranoie, sensi di colpa, rimorsi e rimpianti affiorano ogni giorno impedendo di affrontare normalmente il dolore per la perdita. È così che si sente Anna: logorata dai sensi di colpa e distrutta dalla malinconia. Suo padre ha scelto di mollare tutto e di lanciarsi giù da un dirupo, ha scelto di perdersi tra le onde lasciando una moglie e una figlia a naufragare nel dolore. Dopo pochi mesi la moglie ha deciso di seguirlo. Suicidio fotocopia, è così che è stato definito dalla polizia. Un’indagine di soli 15 giorni per archiviare il caso, per archiviare il dolore. Ma per una figlia non può essere così facile, per una figlia il suicidio dei genitori non può ridursi ad un fascicolo chiuso in un cassetto. Non può soprattutto quando un bigliettino viene lasciato sotto la porta di casa: “Suicidio. Ne sei proprio sicura?”.

Con uno stile asciutto, semplice e scorrevole, Clare Mackintosh riesce a far insinuare i dubbi anche nel lettore che si gode la storia da tre diversi punti di vista. La voce narrante di “Non era vero” si alterna infatti tra: Anna, la figlia disposta a tutto pur di scoprire la verità; Murray Mackenzie, agente in pensione disposto a rispolverare il fascicolo dei coniugi e la madre suicida.

Indizi e dettagli sono disseminati con maestria in tutto il romanzo in modo fantastico: l’autrice si diverte a far nascere dubbi o certezze nel lettore per poi rimescolare tutte le carte in tavola. Avrei avuto il piacere di conoscere meglio alcuni dettagli caratteriali di alcuni protagonisti ma ciò nonostante ho apprezzato molto il modo in cui l’autrice lascia con il fiato sospeso per tutta la lettura.

Personalmente credo che andrò a recuperare a breve anche il vecchio thriller di Clare Mackintosh perché ho davvero apprezzato il suo stile. Non vi aggiungo invece altro su “Non era vero” perché è un thriller e quindi dovrete scoprire pagina dopo pagina tutti i pezzetti del puzzle provando, come ho fatto anch’io, a risolvere il caso. Invano, lo confesso!

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