Recensione “Lui dorme e altri racconti” e intervista all’autrice Emanuela Esposito Amato

Ad un anno di distanza dalla piacevolissima lettura del romanzo “Il diario segreto di Madame B.“, Emanuela Esposito Amato torna nelle librerie italiane e questa volta sceglie di farlo con una raccolta di racconti:

Lui dorme e altri racconti

Trama “Lui dorme e altri racconti” di Emanuela Esposito Amato

Racconti di donne in bilico. Alia ricerca di sé stesse, di una dimensione di equilibrio in cui l’altro diviene elemento centrale per raggiungere la consapevolezza di sé. Sorelle antagoniste tra determinazione e confusione, voglia di emergere e bisogno di nascondersi. Amiche che si usano a vicenda, forse in modo inconsapevole. Racconti di ossessioni e depressioni, di famiglie disfunzionali e di rapporti difficili. Racconti di cibo, troppo cibo, subdolo “alleato” che si offre a colmare i vuoti dell’anima. E la musica a ricordare a una giovane pianista il senso della vita. E l’amore e l’assenza di esso. Il dolore, la rinascita che passa attraverso una vendetta che dà la forza di andare avanti a chi forse l’aveva persa.

Recensione “Lui dorme e altri racconti” di Emanuela Esposito Amato

Torno a parlarvi dell’autrice Emanuela Esposito Amato dopo solo un anno dal suo precedente romanzo. E se “Il diario segreto di Madame B.” mi aveva piacevolmente sorpresa, questa sua seconda pubblicazione è stata invece una fantastica conferma.

Da pochissimi giorni in tutte le librerie italiane “Lui dorme e altri racconti”, già perché Emanuela Esposito Amato questa volta sceglie di deliziare i lettori con una raccolta di racconti. Genere letterario con cui, come ormai saprete, ho uno strano rapporto. Ho per tantissimo tempo evitato le raccolte di racconti convinta del fatto che non facessero per me, convinta del fatto che in così poche pagine i racconti non fossero in grado di regalare la stessa intensità emotiva di un romanzo. Poi, ho scovato le prime raccolte di racconti scritte bene, i primi racconti che in poche righe riuscivano ad arrivare dritti al cuore facendo riflettere quanto e più di un romanzo. Così ho iniziato ad apprezzare anche questo genere letterario, riconoscendo agli autori la maggiore difficoltà necessaria a sintetizzare in poche pagine una moltitudine di emozioni e riflessioni.

Emanuela Esposito Amato si piazza, di diritto, tra gli autori in grado di ammaliare e coinvolgere anche grazie a dei racconti. Ed è effettivamente quello che ha fatto con “Lui dorme e altri racconti”, libro che custodisce nove storie molto diverse tra loro. Nove storie che puntano i riflettori sulle donne e lo fanno però con delicatezza e sensibilità, caratteristiche tipiche dello stile dell’autrice.

Con uno stile narrativo semplice e molto scorrevole, l’autrice ci mette di fronte a delle storie di donne che, alle prese con le loro fragilità e i loro sogni, cercano un equilibrio interiore e non solo. “Lui dorme e altri racconti” è popolato da madri che si fanno in quattro per far realizzare il sogno di una figlia, di donne che colmano i vuoti con il cibo, di donne che preferiscono rimanere nell’ombra e donne pronte a spiccare il volo. Donne comuni in cui è facilissimo immedesimarsi.

È proprio questa la forza di questo libro: i racconti scorrono in modo leggero e veloce nonostante i delicati temi trattati, intrattengono e fanno riflettere. Per questo vi consiglio di leggerli, anche se non siete amanti del genere, vi assicuro che potreste anche voi cambiare idea e iniziare ad amare le raccolte di racconti come ho fatto io.

Non aggiungo altri dettagli sui racconti, non voglio addentrarmici perché rischierei di anticiparvi troppo. Vi lascio però alle parole dell’autrice stessa con cui ho avuto il piacere di fare quattro chiacchiere.

Intervista Emanuela Esposito Amato, autrice di “Lui dorme e altri racconti” e “Il diario segreto di Madame B.”

 

Ciao Emanuela, ben ritrovata. Sono davvero felice di riaverti ospite nel mio caffè letterario virtuale. Mentre sorseggiamo un caffè o un buon calice di Porto, ti va di raccontarmi cos’è successo in questo anno nella tua vita di scrittrice?

Tante cose, davvero tante! È stato come essere catapultata in un vortice, dove non si sapeva bene a che velocità spirava il vento, con il rischio di essere inghiottita. Vedi, anche se avevo già presentato racconti e vinto premi letterari, erano singoli episodi.
Diventare, invece, scrittrice esordiente con un romanzo “Il diario segreto di madame B.” (Alcheringa Edizioni) , mi ha fatto sentire una grande responsabilità e al contempo il timore di non essere ben accolta dai lettori e dalla critica. Tra l’altro, io non ero per nulla “social” prima di essere pubblicata e mi sono dovuta affrettare a cercare di entrare in questo mondo così variegato, con persone straordinariamente positive, che hanno letto il mio libro, mi hanno incoraggiata, (molti mi hanno chiesto di scrivere un sequel) e altre forse un po’ meno attirate dall’aspetto letterario…. penso che dilungarmi su questo punto non valga la pena, concordi?
A poco a poco ho cominciato ad avere riscontri positivi in vari sensi. Ho ottenuto tre menzioni d’onore e il mio romanzo si è classificato al terzo posto del concorso letterario “incostieramlfitana”. Non sono mancati articoli su quotidiani e riviste specializzate.
E poi….l’emozione, l’ansia, ogni volta che ho inviato il mio libro per sottoporlo all’attenzione degli specialisti del settore, facendo ovviamente una cernita tra i più seri e sinceri: VOI BLOGGER. Mi avete incoraggiata, sostenuta e animata a curare sempre più la qualità (spero di riuscirci) della mia scrittura.
Tutto rose e fiori? Assolutamente NO. Ma se mi permetti ne parleremo più avanti.
Un altro aspetto che non avevo previsto è che non è semplice stare dietro a tanti impegni e farlo con la dovuta serietà. Io insegno francese in un Liceo e seguo sei classi, con prove scritte e orali, più formazione, riunioni….E poi vogliamo aggiungere un briciolo di vita privata e le incombenze quotidiane che sottraggono comunque tempo?
Ecco, se dovessi riassumere la tua domanda in poche parole ti direi….È successo che il tempo non mi basta mai e avrei bisogno di una giornata di 48 ore!!!!!

Se l’anno scorso avevi scelto di deliziarci con il romanzo “Il diario segreto di Madame B.”, quest’anno scegli invece tutt’altro genere: una raccolta di racconti. Come mai?

In realtà la mia “vita di scrittrice” è nata proprio con i racconti. Ho avuto numerose pubblicazioni e il racconto che dà il titolo alla raccolta “LUI DORME” ha vinto il primo premio al concorso letterario “DA DONNA IO RACCONTO” ( 2014 Valenza PO).
È una forma che mi affascina e, ti dirò, per certi versi è anche più difficile del romanzo, perché in poche pagine bisogna delineare i personaggi, creare l’azione, stare attenti al ritmo, dare un senso al tutto. Nel romanzo ci si può permettere una pausa, una digressione, nel racconto no. Dunque, poiché non bisogna mai lasciare l’esercizio dello scrivere, durante quest’anno, nei tempi (pochi) disponibili, ho ripreso dei racconti che avevo in sospeso, li ho rimaneggiati, attualizzati e creato altri di nuovi. Alla fine il mio editor ha ritenuto che questi racconti avessero un filo conduttore che, pur nella loro diversità, li univa. Un nuova casa editrice, HOMOSCRIVENS, mi ha proposto di pubblicarli.
Ed ecco che ricomincia l’avventura. Presentazioni, attesa del riscontro di pubblico e critica, e tutto il resto di cui abbiamo dissertato prima!

“Lui dorme e altri racconti” custodisce 9 storie apparentemente molto diverse tra loro ma, in tutte, ciò che emerge anche questa volta è l’attenzione e la cura che dedichi alle donne. Ti faccio una domanda un po’ scomoda: cosa pensi di tutta la baraonda che è in atto in questo periodo proprio su questo argomento?

Ti dirò, sono veramente sconcertata di come si abbia l’impressione di stare facendo “un passo indietro”, se mi consenti la battuta per la famosa citazione sanremese! Un passo indietro nel senso che si tende nuovamente a vedere la figura della donna come una sorta di appendice (oltretutto scomoda) che dovrebbe affiancare il compagno senza metterlo in ombra . Cito a tal proposito una pubblicazione di cui si parla tanto in questi giorni e il cui titolo è emblematico: “Sposati. E sii sottomessa”. Io ascolto spesso le conversazioni che si svolgono tra persone che non conosco. Nei mezzi pubblici, al bar, nei negozi… Lo scrittore è anche un po’ un “ladro” di vite e pensieri altrui… Ebbene… Sai che ho udito uomini gongolanti e inneggianti alla figura della donna sottomessa e donne che si chiedevano se, alla fine, fingere di esserlo per ottenere quello che volevano poteva essere un escamotage per assicurarsi un buon rapporto di coppia ??!!!!!
E tutto ciò in un periodo in cui quasi ogni giorno c’è un femminicidio, donne che subiscono in silenzio violenza fisica e psicologica, donne in …bilico…come nei miei racconti.
Si, ho proprio l’impressione che malgrado le nostre voci cerchino di superare le barriere dell’indifferenza, quel passo indietro di cui si parlava prima lo stiamo veramente compiendo, forse anche inconsapevolmente….

Le donne che ho conosciuto grazie alle tue parole sono fragili, problematiche, solari, introverse, alcune determinatissime, altre in balia dei loro problemi o dei loro sogni. C’è una donna (dello spettacolo, della letteratura o della tua quotidianità) che stimi particolarmente per i suoi ideali o per il suo modo di essere? Ti va di parlarcene?

In realtà non c’è una donna che mi colpisca e mi attiri particolarmente in tutte le sfumature. Ognuna di noi, in qualsiasi campo, ha le sue peculiarità positive e aspetti che magari condividiamo un po’ meno . Posso dirti , però, che ammiro la scrittrice Elena Ferrante perché chiunque sia la persona che si nasconde dietro quel nome, donna o uomo, chissà, è qualcuno che ha avuto il coraggio di non apparire, in un contesto in cui, al contrario si cerca in ogni modo la visibilità. Ogni espediente è ammesso, pur di mostrarsi, in una sorta di narcisismo dilagante, sia nella sfera femminile che in quella maschile.
Il suo tacere, il suo nascondersi, il suo lasciar parlare i personaggi e le loro storie, mi è sembrata una scelta ardita. Sarebbe per me una vera delusione se mi dicessero che il tutto è stato studiato a tavolino. !!!!

In quale dei 9 racconti ti riconosci di più?

Un po’ in tutti perché io metto sempre un vissuto nei miei scritti. Vissuto non sempre mio, nel senso che i miei racconti non sono autobiografici, ma affrontano argomenti sui quali mi sono documentata o dei quali ho avuto esperienza diretta, stando accanto a persone che hanno avuto esperienze simili a quelle che descrivo. Già alcune lettrici mi hanno “confessato” di essersi riconosciute in alcuni passi o situazioni dei miei racconti. Questo rende dunque il mio lavoro letterario fruibile “unanimemente”in quanto chiunque può riconoscere un tratto di sé . E questa è per me un’esperienza carica di significato, credimi.

C’è un messaggio che speri di lanciare o che speri venga colto con la lettura di “Lui dorme e altri racconti”?

Una tematica portante è costituita, secondo me, dall’insicurezza che impedisce ai protagonisti di lasciare la propria zona di comfort, nonostante essa sia ormai veicolo di infelicità. Sconfiggerla appare il presupposto necessario per realizzare il proprio autentico potenziale e trovare un posto nel mondo. Non tutti, però, sono in grado di riuscirci e alcune storie si concludono con una tragica sconfitta.
Ho tentato di comunicare un realismo di fondo, sia nell’esito non sempre lieto delle vicende narrate che nell’ambiguità dei rapporti umani messi in scena. Persone che dovrebbero amarsi e supportarsi, ma si feriscono costantemente, gesti che nascondono le reali intenzioni di chi le compie, scelte dolorose ripetute, sono tutti elementi che spingono a una riflessione esente da idealizzazioni.
C’è, però, anche spazio per la positività e la speranza, in altrettanto verosimili vicende di riscatto e rivalsa sociale, descritte senza nasconderne le difficoltà ma valutandone, al contempo, l’effettiva possibilità.

Uno dei racconti che mi ha fatto sorridere ma riflettere è “Se non vado io a fare la spesa…” in cui ironicamente dai voce ad un libro che non facendo parte della categoria “best seller” ha vita dura. Ti chiedo quindi, cosa ne pensi dell’editoria italiana in questo momento? Quali sono le problematiche a cui va incontro un autore emergente o pubblicato da una piccola casa editrice?

Il mondo dell’editoria è molto difficile, chiuso. E noi esordienti siamo come un plotone di Linus che cercano di sbranare una coperta già lacera!
Siamo in tanti a scrivere, in pochi a leggere. Troppa l’offerta per un scarsa domanda. Talvolta, quando vedo la mole di libri pubblicati che cercano di “emergere” dall’oblio cui sono destinati a cadere , ti dirò….un po’ mi passa la voglia di darmi tanto da fare!
Noi che siamo pubblicati da case editrici che non hanno una distribuzione capillare…
Noi, che i nostri libri non stanno a vista d’occhio nelle librerie rinomate e neanche in quelle meno rinomate…e neanche nei supermercati ….
Noi che … vorremmo e non possiamo…
Noi che ogni giorno speriamo di essere notati da una grande casa editrice che legga le nostre “opere” (troppo presuntuoso definirle tali?) e sia disposta a farci contratti con promozioni e presentazioni….
Noi che….!

Ed ora la domanda di rito: cosa bolle in pentola? Hai in progetto il seguito del tuo primo romanzo o qualche altra storia?

Nonostante le difficoltà, la scrittura è un padrone che mi tiene a guinzaglio corto!
Sai, io lavoro in modo non troppo “canonico” per così dire. Devo aspettare che qualche personaggio cominci a bussare alla mia testa e lentamente si insinui nei miei pensieri. All’improvviso eccone uno che mi racconta una storia , poi arriva un altro e un altro ancora . Da lì parte l’intreccio e tutto il resto, dalla documentazione, alle varie stesure. Io scrivo lentamente, perché leggo, correggo, rileggo e così via prima di mettere il punto e chiudere una sessione di scrittura.
Nel mio calderone, dunque, sono tornati a farmi visita alcuni dei protagonisti del Diario Segreto di Madame B. Ebbene, si, lo confesso. Ormai mi hanno catturata, presa al laccio e aspettano impazienti che finisca questo primo giro di promozione del nuovo libro per farmi mettere in ordine gli appunti che sto prendendo sull’evoluzione della storia….

La scorsa volta mi sono divertita a chiederti una play list da affiancare alla lettura del tuo romanzo. Questa volta invece, visto che un altro degli argomenti sempre presenti nei tuoi libri è la cucina, ti chiedo: a quale pietanza affiancheresti questa raccolta di racconti?

Ti farà ridere forse la mia risposta, che rubo a una delle mie relatrici alla seconda presentazione, Ida Basile, che ama affiancare libri e pietanze nel suo blog Readeat_Libridamangiare. Ebbene, Ida ha giustamente affiancato i miei racconti a tante mousse variegate, di diversi colori e consistenze, da spalmare su un crostino! Mi sembra un accostamento davvero riuscito!!!!

Sperando di avervi incuriositi, come sempre vi chiedo di lasciarmi le vostre impressioni e ne approfitto per ringraziare qui la gentilissima autrice che è stata disponibilissima!

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