Recensione “Così chiamò l’eterno” di Guia Risari

Continuano i miei esperimenti letterari e le mie letture spaziano tra generi diversi e inusuali. Questa volta a far scattare la mia curiosità: “Così chiamò l’eterno” di Guia Risari, libro che già dalla trama si fa notare per originalità e stravaganza.

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Nella Genesi si assiste alla creazione del mondo, di Adamo ed Eva, di Lucifero e degli angeli e alla cacciata dal Paradiso. Ma cosa succede se il Piano Divino è il risultato di una serie di approssimazioni? Se alla sacralità della Creazione si sostituisce un fare artigianale? Se l’Eterno si annoia e soffre di solitudine? Se la natura angelica è sopraffatta dall’eros? Se l’Ineffabile non ha il senso del tempo e si distrae facilmente? Intanto le sue creature scampano ai pericoli, folleggiano, sfidano i limiti e si ritrovano confinate sulla Terra. L’Immane deve ammettere che la materia, con la sua carica di imperfezione e caoticità, ha vinto. Lascia perciò ai serafini istruzioni dettagliate e si assenta un istante, che, nella prospettiva dell’Eternità, non si sa quanto durerà. In quest’affresco colorato e divertito, piccole perle di saggezza parlano della creazione, dell’amore, della curiosità, della finitezza, della giustizia e del potere.

Recensione “Così chiamò l’eterno” di Guia Risari

Per quanto io abbia sempre affermato che anche la Bibbia faccia parte dei libri che andrebbero letti almeno una volta nella vita, non per credo religioso ma solo ed esclusivamente come conoscenza letteraria, non sono mai riuscita ad andare oltre le 3- 4 pagine massimo. Cosa centra? Vi starete chiedendo. Avete presente la Genesi? Il primo libro della Bibbia in cui viene spiegata la creazione di tutto.

In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

L’autrice Guia Risari riparte da qui, dall’incipit della Genesi che vi ho riportato e in chiave ironica e spassosa ripercorre quasi fedelmente l’intero racconto. Protagonista assoluto proprio lui: Dio, l’Eterno che annoiato decide di creare la materia, la terra e le enormi e terrificanti creature chiamate dinosauri. Pochi giorni per dare vita a tutto ma, quelle creature lasciate poi in balia del loro destino, non erano così perfette come l’Eterno si era immaginato. Erano violente, terrificanti, noiose. E quando un lavoro non viene come si vuole qual’è la soluzione? Buttiamo tutto via e ripartiamo da zero.

Dinosauri estinti si ritorna al lavoro e questa volta si inizia da una figura angelica che sappia intrattenere: Lucifero. Per poi passare ai piccoli esseri viventi, agli animali, all’uomo e alla donna. Plasmare, decidere fisionomia e nomi di ogni cosa, sorvolare sulle imperfezioni, rimediare ai piccoli errori. Si ripercorre la storia della creazione con uno stile esilarante e divertente.

Nella lettura di “Così chiamò l’eterno” ci si ritrova spesso a sorridere, a riflettere, a costatare che quello che si ha tra le mani non è sicuramente un libro qualsiasi. Inusuale e bizzarro ma scorrevole e piacevole.

Consiglio la lettura di questo libro a tutti coloro che amano i racconti ironici e divertenti e anche ai lettori in cerca di qualcosa di originale e un po’ fuori dagli schemi.

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