recensione Non si diventa mai adulti di Pamela Druckerman

Recensione “Non si diventa mai adulti” di Pamela Druckerman

Non si diventa mai adulti, libro autobiografico e ironico di Pamela Druckerman, è giunto nelle librerie italiane ad agosto. È facilmente intuibile il tema principale, l’età, per l’esattezza la soglia dei quarant’anni.

Ho scelto di leggerlo, anche se per i quarant’anni mi manca ancora un bel po’ di strada, spinta dalla curiosità e dalla voglia di leggere qualcosa di spassoso. A voi incuriosisce?

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Chi sono i quarantenni di oggi? Cosa vuol dire essere entrati in questa fase della vita? La mezza età significa essere diventati adulti? Non è il caso di girarci attorno: i segni dell’invecchiamento, ormai sempre più visibili, nel corpo e nel carattere, sono irreversibili. Te ne rendi conto quando il tuo anno di nascita ti produce un certo nervosismo, quando i genitori hanno smesso di «volerti cambiare» e quando nello sguardo degli uomini leggi un sottinteso del tipo: «ci farei un giro, a patto che non mi costi troppa fatica.» Dopo aver dispensato eccellenti consigli su come educare i bambini, Pamela Druckerman si rivolge alla travagliata generazione dei suoi coetanei. Ancora una volta, la nota giornalista americana deve armarsi di una buona dose di coraggio. Partendo dalla propria esperienza, arriva a investigare le fragilità, le fissazioni, ma anche le sfide che i “quarantenni” si trovano ad affrontare nel mondo attuale. Dopo quasi quattro anni di lavoro su di sé e di acuta osservazione del prossimo, la Druckerman ci guida con onestà, saggezza e un’avvolgente ironia, attraverso le piccole e grandi scoperte di un passaggio fondamentale dell’esistenza.

 

Recensione “Non si diventa mai adulti” di Pamela Druckerman

Ogni tanto decido di imbarcarmi in temi non esattamente consigliati per la mia fascia d’età. Ma così come credo fermamente che ognuno possa leggere i generi e gli autori che preferisce senza dover dare spiegazioni a nessuno, credo anche che per poter godere di una lettura consigliata ad una fascia di età diversa da quella in cui ci troviamo non sia impossibile. Partendo da questo presupposto io spesso leggo libri per bambini pur non avendone, leggo young adult pur essendo ormai una trentenne e perché no, leggo anche un manuale su come “sopravvivere” ai quarant’anni.

Non si diventa mai adulti di Pamela Druckerman è questo: una sorta di piccola guida, molto molto biografica, su come si affrontano le varie tappe della vita. I quarant’anni ad esempio. Un numero che sembra essere in realtà una grande ed importante tappa soprattutto per il sesso femminile. Non so dire se questo è vero oppure no, io tra pochi giorni ne compirò 30 quindi per ora mi vivo questo di traguardo senza però sentirmi granché diversa rispetto a qualche anno fà.

L’autrice di questo romanzo/manuale ci racconta invece tutto ciò che c’è di tragico e di meraviglioso al raggiungimento dei quarant’anni di età regalandoci dei simpatici elenchi di cose da ricordare.

Alcuni esempi.

Sai di avere quarant’anni quando:

  • A volte ti svegli con i postumi di una sbronza anche se la sera prima non hai bevuto.
  • Ti innervosisci se compilando un form online fai scorrere il cursore in cerca dell’anno di nascita.
  • Scegli i ristoranti in base al livello di silenziosità.
  • Sei leale ma prudente.
  • Sei in grado di calmare qualcuno.
  • Puoi essere consapevole dei difetti di una persona ma apprezzarla lo stesso.

Potrei continuare all’infinito perché il libro è pieno di queste pagine (con sfondo completamente nero) che elencano i punti di forza e i punti deboli dei quarantenni. Personalmente gli ho amati. Tra un elenco e l’altro invece la storia diventa molto più narrata e molto più intima. Impariamo a conoscere Pamela, suo marito, i suoi figli, la sua quotidianità, le sue paure. È come sbirciare nel diario di qualcuno e leggere tutti i pensieri e i segreti più nascosti, anche quelli più piccanti.

Pamela Druckerman analizza la sua vita e i suoi coetanei regalando al lettore delle dritte davvero interessanti. Mi sarei sicuramente aspettata più brio, più ironia, più divertimento che purtroppo ho riscontrato solo negli elenchi di cui vi parlavo prima. Lo stile narrativo è al contrario molto lineare, pulito e descrittivo.

Nulla da rimproverare quindi, solo che con un pizzico di humor in più sarebbe stata una lettura stra-consigliata anche a chi di anni ne ha 30 o giù di lì.

In questo caso consiglio invece il libro “Non si diventa mai adulti” a tutti i lettori che stanno affrontando la meravigliosa tappa dei quarant’anni ma anche a chi l’ha già superata da un pò!

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2 commenti su “Recensione “Non si diventa mai adulti” di Pamela Druckerman”

  1. Il tema spicca per freschezza e attualità, anche se la struttura un po’ da manuale scoraggia…
    Ps. Ti ho già detto che, rinnovato, il tuo angolino è bellissimo?

    1. Sara Lolli

      In realtà è strutturato come fosse un manuale solo per metà (ovvero tra ogni capitolo c’è la paginetta a sfondo nero con l’elenco puntato), per il resto è molto romanzato.

      Ps. ti ringrazio, non hai idea di quanto mi terrorizzano i cambiamenti, felicissima che ti piaccia 🙂

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