recensione Olga di carta Jum fatto di buio

Recensione “Olga di carta – Jum fatto di buio” di Elisabetta Gnone

Dopo due anni esatti (anche nello stesso mese) mi sono imbattuta nuovamente nella bravissima autrice Elisabetta Gnone.
Ho scoperto questa scrittrice proprio grazie al primo volume della serie “Olga di carta” (ed. Salani) e me ne sono innamorata subito. Scoprire che era stato pubblicato il secondo capitolo della storia mi ha entusiasmata e ritrovare Olga (la piccola protagonista) è stata una gioia immensa.

Il primo capitolo della serie è “Olga di carta. Il viaggio straordinario“, il secondo capitolo disponibile in libreria da poche settimane è “Jum fatto di buio”.

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Tutti sapevano che Olga amava raccontare bene le sue storie oppure non le raccontava affatto, e quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto la gente si metteva ad ascoltare…

È inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale. Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto. Quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. È un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l’eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono un dono che Olga porge a chi ne ha bisogno. Perché le storie consolano, alleviano, salvano e soprattutto, queste, fanno ridere. Dopo Olga di carta – Il viaggio straordinario, ritorna la vita del villaggio di Balicò con una storia che ne contiene tante, come in un gioco di scatole cinesi, come in una farmacia d’altri tempi piena di cassetti da aprire per tirare fuori la medicina giusta per ciascuno di noi.

Recensione “Olga di carta. Jum fatto di buio” di Elisabetta Gnone

Ma chi è Jum? Come può qualcuno essere fatto di buio?
Nelle storie di Olga può eccome perché la sua fantasia viaggia alla velocità della luce e ogni difficoltà incontrata nella vita viene esorcizzata con una storia.
Chi ha letto il primo capitolo della serie sa già che Olga Papel, la protagonista, è una bimbetta esile e taciturna. Taciturna finché non si lascia trascinare dall’immaginazione perché in quei momenti racconta invece delle storie lunghe, fantastiche, minuziose, cariche di significato. L’intero villaggio vive aspettando una sua nuova storia perché le storie di Olga consolano, fanno sognare, portano il sorriso anche nelle giornate più buie.
Già, ma quando la storia parla proprio di buio diventa tutto più complicato. Jum è un personaggio complicato ma è il nuovo protagonista della storia di Olga e la cittadinanza, per quanto impaurita, ha voglia di scoprire di più.

“Jum è invisibile
Jum è inudibile. E tuttavia è percepibile. Nel proprio silenzio, intimo e assoluto, l’animo umano può sentirlo muoversi, esistere e respirare.

Lo troverebbe addirittura rumoroso, se solo sapesse distinguere il sibilo del vento dal suo respiro. (…)
Jum è solitario
Jum è triste (…)

Quando qualcuno che amiamo, o qualcosa a cui teniamo se ne va per non tornare oppure si perde per sempre, dentro di noi si crea un grande spazio vuoto e quel vuoto è buio come il fondo di un pozzo. Ed è gelido. E qualche volta anche così vasto che sembra d’essere fatti solo di un buio gelido e vuoto. Però non è così, giusto? Ci sembra in quel momento, perché siamo disperati. Ma, a guardare bene, restiamo fatti di carne e di ossa e tutto il resto. Jum, invece, è fatto solo di quel buio. Di vuoto!

È una storia sulle assenze questa volta, sui vuoti, su momenti difficili della vita. Jum è il dolore, nella fantasia della ragazzina si nutre infatti solo esclusivamente di lacrime.
Ma quale può essere la soluzione per scacciare via un mostro che si nutre di lacrime se non lasciarlo a digiuno? E allora… la soluzione è ridere. Ridere più che si può, smettere di piangere, colmare quel vuoto con tutto ciò che di bello e luminoso ci regala la vita. La stessa vita che a volte ci lascia dei vuoti enormi dentro ma che in ogni caso è anche piena di luce.

“Jum fatto di buio” è un libro che scaccia via il buio. Come il primo capitolo, quasi fosse una favola, regala sorrisi quindi svolge appieno il suo compito.
Elisabetta Gnone e Olga hanno colpito di nuovo nel segno perché con le loro storie intrattengono e tirano su il morale.
Se siete alle prese con Jum quindi, leggete una delle storie di Olga, sono sicura che regalerà un po’ di luce alla vostra giornata!

Qui potete leggere la mia recensione di “Olga di Carta – Il viaggio straordinario” che, se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di acquistare insieme a quest’ultimo capitolo. Dovete assolutamente avere questi due libri nella vostra libreria: da leggere ai vostri bambini, da rileggere nei momenti no, da consigliare a chi dice che i libri sono noiosi… Fidatevi, Elisabetta Gnone merita di essere letta!

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